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Concorsi pubblici: cosa cambia e cosa potrebbe cambiare per l’emergenza covid-19.

Concorsi pubblici: cosa cambia cosa potrebbe cambiare per l’emergenza covid-19.

La pandemia ha stravolto l’assetto organizzativo esistente fino a pochi mesi fa. Ciò che ieri sembrava di granitica certezza, oggi è destinato a cambiamenti radicali, come potrebbe avvenire anche per i concorsi pubblici.

Attualmente le procedure ordinarie di reclutamento, ovvero quelle che prevedono di sottoporre migliaia di candidati (aspiranti dipendenti della pubblica amministrazione)  a test scritti per l’ammissione alle prove successive, sono sospese fino al prossimo 16 maggio.

Ma non si tratterà, molto probabilmente, di un semplice rinvio. La mancanza di un vaccino e di una cura specifica  imporranno per lungo tempo la misura del distanziamento sociale per il contenimento della diffusione del virus. Ciò detto, come già anticipato dalla Ministra della Pubblica Amministrazione, nel decreto ‘Cura Italia’, in discussione al Senato, “è stata inserita una norma che consente di semplificare e accelerare l’ingresso di nuove forze nel pubblico impiego. La misura vale in via sperimentale fino al 31 dicembre di quest’anno, ma potrebbe rappresentare un buon viatico per ciò che faremo dopo”. E si tratta di misure che possono incidere pesantemente sulla possibilità per ciascuno di partecipare a concorsi di vario tipo. Infatti, sembra di capire che le amministrazioni avranno la facoltà di introdurre requisiti specifici per scremare le presenze ai test di accesso.

Ciò potrebbe significare (come è successo ad esempio nell’ambito della Polizia di Stato, laddove al momento dello scorrimento della graduatoria sono stati applicati nuovi e più stringenti criteri di accesso rispetto a quanto stabilito dal bando originario) l’impossibilità sopravvenuta per molti giovani di partecipare agli arruolamenti.

Se tali restrizioni si tradurranno in una ingiusta estromissione di migliaia di giovani dalla platea dei candidati sarà necessario tempestivamente impugnare i bandi che impongano ingiuste ed illegittime limitazioni.

E non solo. La modifica dei requisiti di accesso potrebbe essere estesa anche ai concorsi già indetti ma non ancora effettuati. Tale eventualità a maggior ragione dovrebbe essere oggetto di una tempestiva ed incisiva attività contenziosa. Nessuna Amministrazione dello Stato, infatti, può modificare in corso d’opera le regole di ammissione ad un concorso.

Lo Studio Legale Parente, forte di un’esperienza oramai più che consolidata proprio in tale ramo del diritto amministrativo, è attento a monitorare ogni più piccolo cambiamento in materia per tenere informati  giovani che potrebbero vedersi sfumare opportunità importantissime, soprattutto in un momento di pressante crisi qual è quello attuale.

https://concorsi.difesa.it/default.aspx