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Medaglia al valor civile: il TAR ha riconosciuto ad un eroico militare l’onorificenza che l’amministrazione gli aveva negato.

Il Tribunale Amministrativo ha accolto il ricorso presentato da un ufficiale il quale, per un errore amministrativo, era stato privato della legittima e meritata medaglia “al valor civile”.

 

Nel caso in esame, un ufficiale, libero da servizio, accortosi che un uomo, mostrando flebili segni di vita, galleggiava sul dorso in balie delle gelide acque di un fiume del nord italia, con sprezzo del pericolo e noncurante della propria incolumità, si gettava in acqua nell’eroico tentativo di salvare la vita del malcapitato.

Nonostante l’impetuosa corrente e le basse temperature, il militare riusciva a portare a compimento la disperata operazione di salvataggio, stremato, prestava i primi fondamentali soccorsi all’uomo e vigilando su di lui attendeva l’arrivo degli operatori del 118, per poi accasciarsi in stato di ipotermia.

L’ufficiale ha così salvato la vita di un uomo che aveva tentato il suicidio.

Di conseguenza, il corpo di appartenenza del militare lo proponeva per l’assegnazione della ” medaglia al valor civile“, una tra le più alte onorificenze concesse ai cittadini italiani che abbiano esposto la propria vita ad un manifesto pericolo per salvarne un’altra.

Tuttavia, per evidente errori compiuti dall’Amministrazione, il Ministero dell’Interno gli attribuiva una medaglia di bronzo al “merito civile“, prestigiosa onorificenza ma ben inferiore rispetto a quella meritatamente spettante al militare.

Un errore burocratico, quindi, negava il valore mostrato dall’ufficiale, il quale decideva di rivolgersi in sede giurisdizionale per far valer la bontà delle proprie ragioni.

Ebbene, grazie al qualificato supporto fornito dallo Studio Legale Parente, al ricorrente è stata finalmente riconosciuta la “medaglia al valor civile“.

I legali hanno chiarito che la pretesa del militare non è fondata su un puerile vezzo narcisistico, bensì sulla circostanza che nel caso in esame si sono conclamati  evidenti errore nei presupposti, nei motivi e nell’istruttoria oltre al configurasi di una palese disparità di trattamento rispetto agli autori di gesti simili ai quali è stata riconosciuta la ricompensa negata all’ufficiale.

Infatti, sebbene in tale materia la P.A. goda di ampia discrezionalità, il giudice è chiamato pur sempre a “valutare la congruità e la logicità dell’iter argomentativo a supporto del provvedimento adottato dall’Amministrazione”, che nel caso in esame era affetto da un “macroscopico errore nella valutazione dei presupposti di fatto”, così come chiarito dal TAR.

Per questi motivi il Giudice adito ha accolto la domanda del ricorrente, annullando il provvedimento con cui gli veniva concessa la medaglia di bronzo al merito civile, con conseguente obbligo dell’Amministrazione di pronunciarsi nuovamente sulla proposta di concessione al militare di una ricompensa al valor civile alla luce degli errori rilevati.

La professionalità degli avvocati dello Studio Legale Parente ha permesso il riconoscimento del valore dell’eroico gesto di un ufficiale italiano.

 

info@studiolegaleparente.com