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Riconosciuta l'erroneità del proscioglimento di un militare volontario per esito positivo alla ricerca dei cataboliti urinari dei cannabinoidi.

Il TAR Lazio, dopo un'accurata istruttoria, ha annullato il provvedimento con cui il Ministero della Difesa aveva prosciolto dalla ferma volontaria un militare riscontrato positivo alla ricerca di sostanze stupefacenti nelle urine.Il ricorrente, infatti, è riuscito a dimostrare la totale erroneità della diagnosi in parola poiché, come accertato dal Giudice, non è “rinvenibile nella documentazione prodotta alcun documento atto a sostenere la diagnosi di “pregressa tossicofilia in soggetto con assenza di manifestazioni cliniche di scompenso psicologico”, assiomaticamente espressa, non essendo stati depositati neppure i risultati dell'unico accertamento con cui è stata rilevata la presenza di anomalie nelle urine del ricorrente”.